Un fiore di nome Vita
Se la vita fossa un fiore…
l’amore sarebbe la sua essenza,
la pace il suo colore,
la fratellanza i suoi petali,
il coraggio le sue spine,
la speranza le sue foglie,
il buon senso il suo stelo,
la fede la sua radice
e il suo nome sarebbe Vita.
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Incertezza infinita
Cerco disperato in te quel che in me è incertezza.
Frugo negli attimi della tua vita
e nei tuoi momenti più intimi cerco la vita mia.
Ti bracco come selvaggina che sfugge per mia amarezza.
Perlustro nella tua più profonda anima
Ed esploro la tua mente in cerca di una tua carezza.
Rovisto in te perché non so rovistare in me
E se mai vi spiassi dentro l’anima mia,
avrei paura di non trovarvi nulla o solo incertezza infinita.
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La dimora delle stelle
Stella che nel cielo spii solitaria
vorrei avere grandi ali per raggiungerti e,
nel nero delle tue notti,
farti compagnia.
Ti abbraccerei di luce più lucente
ed insieme vorrei brillare più del sole e della luna.
Stella che tanto mi appari agli occhi così lontana,
non mi accorgo che la mia anima non è altro che la tua dimora.
Il sole ci osserva, ci ascolta e scruta e più di lui nessuno può brillare,
nemmeno l’abbraccio tra una stella e una goccia di mare.
La luna guarda, silenziosa e timida e non giudica
nessuno la può imitare, nemmeno il suo riflesso sul mare.
Stella che nel cielo spii solitaria
vorrei avere alte onde per rapirti e, nel nero delle mie acque,
insieme, diventare una sola anima.
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Sola
Aspro, un frutto tagliato a metà.
Tavola vuota tutt’intorno, che tristezza!
Acre, una lacrima tutt’intera.
Zigomo bagnato e lucido, che malinconia!
Sola ascolto il cantare degli uccellini,
il fruscio dei rami e il mio pianto aspro.
Aspro come il frutto diviso ed…
acre come il sapore di un bacio d’addio.
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Impressione
Dalla brocca sgorgano perle bianche e lucenti,
sono come lacrime di deboli sentimenti.
Perfette sfere lisce legate fra loro da un filo sottile,
sono come lacrime di cuori infranti.
Una ad una le vorrei sfilare ed una ad una sulla tua pelle far scivolare.
Dalla brocca sgorgano perle e fra esse un bocciuol di rosa.
Una candela spenta, blu e profumata, distesa verso la brocca inclinata,
ammira immobile le lacrime bianche, scivolar fuori come acqua fresca.
![perle](../IMG/perle e candela.jpg)
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Biricchino
Il codin ritto e nervoso
del davanzal scorre appena sotto.
È il mio gattin biricchino
dal bel musino e dal pancino rosso.
Con un balzo eccolo tutto
sul davanzal si è ora seduto.
Tra i gerani rossi ed il basilico
arriccia i baffi lunghi e si lecca il nasino.
Poi si allarma, si acquatta e s’infuria,
un qualcosa ha avvistato e si butta.
Poco dopo sento miagolar
al di là della porta.
E un topolin morto che
sullo zerbin riposa, trovo.
Il gattin alle caviglie mi si struscia
la ricompensa è il suo trofeo di caccia,
ed il mio premio son le sue fusa.
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Grido
Stridulo, agghiacciante, che lacera l’anima e apre la carne, un grido.
Un grido disperato, prima della morte.
Esultante, vivo, che ricompone in un tutt’uno l’anima, e allieta la carne, un grido.
Un grido gioioso, nell’attimo di felicità.
Nascosto, roteante, che trattenuto sfiamma nell’anima ed esplode nella carne, un grido.
Il grido interiore, di chi non ha voce.
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