"Concorso letterario Paolo Brianzi 2017"

 

 

Cremona - Concorso letterario Paolo Brianzi 2017

Venerdì 6 ottobre 2017, presso il Teatro Filo, in piazza Filodrammatici a Cremona, si è tenuta la premiazione del Concorso letterario “Paolo Brianzi 2017”.

La giuria del Concorso, riunita presso la sede della Società Filodrammatica di Cremona, ha selezionato le opere finaliste fra le numerose proposte pervenute, ripartite fra le categorie predefinite:

- Prosa in dialetto
- Poesia in dialetto
- Poesia in lingua italiana

Per la sezione "Poesia in lingua italiana" è stata selezionata una mia composizione, dal titolo "Inaspettato amor", che si è classificata al secondo posto di categoria.

 

motivazione
attestato
Cliccando sull'immagine potete leggere
la motivazione del premio
L'attestato del premio
(cliccare sull'immagine per visualizzarlo)

 

Il momento conclusivo del Concorso è stato presentato da Michelangelo Gazzoni, con la partecipazione alternata del Coro di Cingia de’ Botti, diretto dal maestro Pierpaolo Vigolini, con canzoni folkloriche, e del chitarrista Giulio Molinari, con musiche del maestro Umberto Sterzati. Le pagine di poesia e prosa vincitrici sono state lette dagli attori Walter Benzoni, Pierantonio Bonetti e Lole Boccasasso.

 

Cliccando qui potete leggere un resoconto della serata.

 

Inaspettato amor

Ho viaggiato,
sin dove il mare parla
e sussurra all’aria,
sin dove la roccia
ti abbraccia
e balla con la sabbia.

Ho viaggiato,
sin dove il cielo risuona
e canta alla luna,
sin dove la pianura
si addormenta
e accoglie la notte.

Sin dove il colle si colora
e si profuma di primavera,
sin dove il miele
s’agita
e s’inarca l’onda.

Ribelle,
pensavo che ogni angolo
ombra e luce
fossero miei
e il sacro luogo
nei miei sentimenti già c’era.

Negli occhi tenevo
barili d’aceto
e nulla ho appreso
nel mio lungo viaggio.

Solo e avaro,
avanzavo nell’acida illusione
d’avere l’amore in tasca.

L’inaspettato amor,
impreparato poi mi colse,
fu come nel deserto la chiesa,
un’oasi d’acqua che ristora.

Un cuore
d’insondabile bellezza,
che la natura tutta
racchiude e attrae,
m’apre nuove porte.

La sua mano
i miei docili artigli
accoglie,
m’insegna ed io la seguo,
in una nuova e inaspettata
goccia di vita.

E nel piacer,
di fronte l’ara dorata,
in quest’attimo eterno
giaccio, vago e m’arresto;
vivo, le dono e m’appago
ancora e ancora, e ancora…


 

 

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