"Quando l'anima colora"

l'arte di Franco Pastrello

 

Franco Pastrello


Franco Pastrello è nato il primo marzo del 1941, a San Donà di Piave (VE). Ci ha purtroppo lasciato nel 2016, ma il suo ricordo è ancora tra noi, almeno su queste pagine virtuali. Viveva e lavorava a Borgosesia. Nella sua città natale Pastrello si era diplomato come disegnatore meccanico, poi, nel 1957 si era trasferito in Valsesia ed è qui che ha iniziato a dipingere, come autodidatta. Spinto dalla passione ha frequentato poi la scuola d’Arte Barolo, di Varallo Sesia, sotto la guida di Arturo Farinone.
In Pastrello inizia a nascere una forte simpatia per la spatola e segue i suggerimenti del pittore-decoratore Rinaldo Castaldi per coltivare la sua passione.
Dal 1965 Pastrello comincia ad esporre le sue opere allestendo mostre e partecipando a concorsi.
Nel 1971 con una sua prima personale approda a Varallo Sesia.
La sua bravura varca anche l’oceano e nel 2001 gli viene assegnata “la mela di cristallo” a New York per la sua tecnica del pennacquo.
Alcune sue opere si trovano in Canada, negli U.S.A. e in Germania.

I miei occhi osservando i suoi quadri hanno colto una grande sensibilità come uomo e come artista. Mi ha impressionato come egli riesca a dare movimento all’acqua riprodotta sulla tela; quell’acqua che scorre lungo il Mastallone e che, sia io che lui, conosciamo bene.
In “Quel dolce mormorio” o in “ Risveglio” l’acqua pare proprio in movimento, tanto che mi sembra di sentirne davvero il caratteristico mormorio.

In “Laguna… un pezzo di cuore” invece l’acqua calma e i colori tenui del paesaggio, infondono pace e serenità (Franco mi ha confidato che nel momento in cui dipingeva quel quadro, effettivamente stava vivendo un periodo sereno della sua vita).

Pastrello, attraverso le sue opere, archivia o divulga anche le vecchie tradizioni: figure come “La puncettaia” o “Il lattaio” rivivono nelle sue opere dove, giocando con la spatola, i colori, le luci e le ombre, è maestro nel ricreare i vecchi mestieri e le gesta di un tempo.

Che dire de “Il grande re” che, più forte degli uomini, pare persino sfidare la potenza del Divino? Guardarlo lascia disarmati e incantati proprio come quando si sale in alta montagna, dove tutto è più piccolo davanti alla grandezza della natura.

E cosa dire ancora davanti all’opera “Verso il paradiso”? Dove il grigio dei massi taglia il verde della montagna, che si lascia percorrere in salita e in discesa come una scala all’aperto? Alle spalle pare essersi lasciati quello che ormai si è fatto e davanti a noi invece troviamo l’ignoto, tanto rincorso… e al di là della linea che nasconde la conca, forse troveremo “Un magico silenzio”. (Eli)

 

(cliccare sulle fotografie per ingrandirle)


Alcune delle opere esposte a Varallo il 14 agosto scorso

     
     
     

Altre opere, tratte
dal sito dell'autore

     
     
"Chiaro di luna"
"Il grande Re"
"La scofonaia"
     
     
     
     
     

Altre opere di Franco Pastrello sono visibili sul sito dell'artista, a questo link: http://www.francopastrello.net

 
 

 

 
 
 
 
 
 

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